mercoledì 1 luglio 2009

IL PASTO : SVEZZAMENTO e DISVEZZAMENTO

Ciao amici ...:-D
Come si sta in vacanza??anche se di vera vacanza non si può ancora parlare.. io sono sempre qui a tenervi compagnia..!!!!!
Oggi vi parlerò del pasto e dello svezzamento!!!
Il PASTO infatti è uno dei momenti in cui i bambini si riuniscono insieme agli educatori per sedersi intorno ad un tavolo per consumare il pasto, o nel quale vengono allattati ed imboccati.
L'alimentazione ha un ruolo molto importante per ogni uno di noi!!Al momento del pranzo devono essere dati tempo e spazio adeguati ai bisogni dei bambini. Il pranzo rappresenta un momento e un modo per socializzare con gli altri!!!!

Con SVEZZAMENTO si intende quel passaggio, nel bambino, dall'allattamento materno ad un'altra forma di allattamento.
Con DISVEZZAMENTO si intende invece il passaggio dal latte ad alimenti contenenti altri principi nutritivi.
E' importante che i bambini mangino frutta proprio per la presenza di vitamine, verdura attraverso il brodo vegetale, la carne bianca, cotta a vapore, il pesce magro, ....
per quanto riguarda le bevande abituare il bambino a bare acqua o succo di arancia o di limone.
Cari amici.. anche per oggi ho terminato......vi saluto:-)
A presto!!!!!

mercoledì 17 giugno 2009

I MOMENTI DI ROUTINE: IL CAMBIO

Rieccomi qui a parlarvi dei momenti di routine del bambino; oggi vi parlerò del "cambio".
Il momento del cambio e della pulizia si ripetono più volte al giorno, esso consiste nel togliere e rimettere pannolini e vestiti che si sono sporcati in seguito all'attività svolta.

Al nido, a questa operazione, vengono dedicati spazi e momenti in corrispondenza dell'età e dello sviluppo e dei bisogni di ogni bambino.
Il cambio dev'essere vissuto come un momento di interazione corporea tra adulto e bambino.
I comportamenti che l'educatore mette in atto va ad influire sullo sviluppo affettivo-cognitivo-sociale del bambino.
Al nido il bambino viene solitamente cambiato prima del pranzo e, quando è ancora piccolo, prima di ogni poppata. Parlare al bambino mentre lo si spoglia, lo si cambia, lo i lava, fargli i complimenti,...massaggiarlo, approfittare di questo momento per giocare con lui, favorisce la situazione e si crea un rapporto di interazione.


Quando il bambino ha un anno e mezzo si comincia ad aiutaro e ad insegnarli a controllare i propri bisogni. La conquista del controllo degli sfinteri inizia quando fattori fisici e psichici vanno verso la stessa direzionbe.

Conquiste definitive si hanno intorno ai tre anni, anche se poi varia da bambino a bambino.
Ciao amici...alla prosima!!!!!!!!!:-)

martedì 9 giugno 2009

I MOMENTI DI ROUTINE: IL SONNO

Ciao a tutti miei cari amaci, scusate se in queasti giorni non mi sono fatta sentire ma sono stata impegnata con lo studio......

Voglio continuare a parlarvi del nido, oggi tratterò i momenti di routines, chiamati così perchè sono quei momenti di vita del nido che si ripetono più volte nell'arco della giornata e della settimana; essi sono: il sonno, il pasto, il cambio.
Oggi vi parlerò del SONNO!!!!!!!!!!
Col trascorrere del periodo neonatale il bambino subisce dei cambiamenti. Questi cambiamenti sono dovuti a due fattori: alla maturazione del sistema nervoso e al progressivo adattamento del bambino alla realtà.

L'adulto può aiutare il bambino a rilassarsi se questo fà fatica ad addormentarsi... con ninna-nanne o fornendogli un oggetto a lui caro.
Abbandonarsi al sonno in un ambiente diverso è per il bambino un atto di fiducia e quindi l'educatore deve farlo sentire a suo agio e protetto.
Mi accorgo sempre di più che l'educatore ha un ruolo veramente importante e difficile da compiere perchè è a contatto con bambini che stanno sperimentando la loro quotidianità e imparano e fanno esperienza con noi!!!!!!!!!!
:-)))))))

martedì 26 maggio 2009

GLI ARREDI

Ciao a tutti carissimi lettori!!!
Come state con questo caldo infernale???
dai, forza.. ci sono io a tirarvi su il morale, leggetevi il mio nuovo post così vi rilassate un pò....:-D
Oggi voglio parlarvi dell'arredo all'interno di un asilo nido.
E' necessario infatti che l'arredo risponda alle richieste funzionali ed educative!!
Un arredo per essere funzionale deve presentare delle caratteristiche che permettono di essere facilmente utilizzato e strutturato secondo le necessità ed i bisogni del nido.

Caratteristiche fondamentali devono quindi essere: la robustezza che evita un deterioramento della struttura, la leggerezza che permette i facili spostamenti e le veloci composizioni, la sicurezza che evita spiacevoli incidenti specialmente per i più piccoli.
Molta attenzione per quanto riguarda la pericolosità di alcuni arredi viene posta anche su oggetti che possono presentare angoli e spigoli sporgenti, che sono la causa di incidenti.
Un arredo per essere funzionale deve avere anche la caratteristica di essere facile da pulire.
Molto spesso mobili con incastri o poltrone con stoffe delicate, rendono difficoltosala pulizia!!!!!
Un'attenzione particolare viene rivolta al materiale con cui un arredo è costruito.
Un materiela come il legno rende più caldo l'ambiente, rispetto alla plastica e la formica.

Ciò che infine influenza l'ambiente del nido è il colore;

- i colori caldi infatti stimolano le attività motorie e accelerano le funzioni fisiologiche, adatti al gioco, al movimento.
- i colori freddi invece si adattano meglio negli ambienti dove il bambino trova la sua intimità, nella stamza del sonno.

Anche per oggi vi ho parlato un pò del nido... mi raccomando aspetto i vostri commenti!!!!!!!!!!!!!
Io mi sventolo:-)
Ciaooooooo..............:-D

venerdì 15 maggio 2009

SPAZI DEL NIDO: Struttura architettonica

Ciao miei cari lettori .....!!!!:-)
Come state???
Io bene.. ho raccolto un altro pò di informazioni per voi riguardanti il NIDO.
Oggi vorrei parlarvi di com'è strutturato un asilo nido perchè è importante sapere com'è fatto all'interno e quali caratteristiche di sicurezza e benessere offre al bambino.
Una caratteristica tipica degli edifici del nido è la disposizione di tutto l'ambiente su un unico piano, quello terreno, offrendo un immediato ingresso ai bambini nell'edificio, ma anche evitando la presenza di scale all'ingresso che costituiscono una vera e propria barriera architettonica sia fisica che psicologica.

La disposizione dell'edificio su un unico piano terra comporta anche la presenza di un giardino adiacente di straordinaria importanza.

All'interno del nido sono previsti:

- spazi che tengono conto delle attività dei bambini,

- locali per adulti, nei quali gli educatori si cambiano gli abiti, organizzano il lavoro,

- vari locali come stireria, lavanderia.

La suddivisione degli ambienti destinati ai bambini avviene in base all'età.
Vi è infatti:
- un reparto dei lattanti che ospita a piccoli fino a 10-12 mesi,
- il reparto dei semidivezzi frequentato dai bambini dai 10-12 mesi fino i 22 mesi circa,
- infine, quello dei divezzi che accoglie i bambini dai 22 mesi ai tre anni.
Ogni reparto del nido, ha:
- un locale dove si svolgono attività ludiche,
- un locale per il pranzo,
- un locale di riposo,
- un locale-bagno dove c'è tutto l'occorrente per l'igiene e il cambio dei bambini.

Spero di avervi dato un quadro generale per quanto riguarda la suddivisione degli spazi all'interno dell'asilo nido.
Nel prossimo post approfondirò questo punto parlandovi degli arredi.
A presto.....:-)
CIAO!!!!!!!!

venerdì 8 maggio 2009

INSERIMENTO (seconda parte)

L'inserimento può essere definito come il periodo necessario al bambino, ai genitori ed educatori per ambientarsi alla nuova situazione comunicativa-relazionale che si va creando a seguito dell'entrata del bambino al nido.
Questo periodo diventa un evento "eccezionale" intendendo con ciò il fatto pur essendo una esperienza normale, rappresenta un momento particolarmente intenso di emozioni, di cambiamenti, di ricerca di fiducia, che rendono l'esperienza soggettiva.

Nei primi giorni di frequenza il bambino seguito dal genitore limita la sua presenza al nido per poche ore.Durante questo periodo il bambino non si ferma a mangiare, a dormire, al bagnetto...
Col passare dei giorni, solitamente dopo due settimane, le ore di permanenza del bambino aumentano fino a che il bambino dimostra di aversi ambientato.

Per favorire l'ingresso del bambino, si preferisce proporre questa esperienza sempre a un numero ridotto di bambini per volta. Si crea così un inserimento a piccoli gruppi che permetta al bambino e all'educatore di stabilire un rapporto diretto.
Infine è utile che gli educatori facciano un resoconto finale sull'andamento degli inserimenti evidenziando i problemi emersi, utili per un futuro.

Ciao, a presto cari lettori!!!!!!!

INSERIMENTO (prima parte)

Buongiorno a tutti voi miei lettori ...!!!!
Come state??
Io vi continuo a parlare del "mio mondo" .. il NIDO!
Oggi tratterò l'inserimento dei bambini al nido.
Mi sono un pò informata e ho constatato che molti genitori quando si trovano a dover decidere l'iscrizione del proprio figlio al nido, sono presi da un senso di smarrimento con un senso di colpa e frustazione. Questi stati emotivi sono dovuti al fatto che il nido è una realtà educativa non ancora conosciuta come la scuola materna o elementare; è ancora diffusa l'idea del nido assistenziale e non educativo; alcuni genitori temono che la figura dell'educatore possa sostituire la loro di genitore.Questi sono alcuni problemidei genitori.


Se i genitori venissero a conoscenza di qual'è la reltà del nido, di come è organizzato e come funziona, di quali sono i suoi spazi, di chi lavora, di quali e quanti bambini frequentano, di qual'è l'educatore che seguirà il figlio.... potranno stabilire questo nuovo rapporto di fiducia e collaborazione.

Con questo mio argomento voglio proprio far conoscere a tutti voi questo mondo del nido e dei bambini.


lunedì 4 maggio 2009

Ciao a tutti !!!!

Sono di nuovo qui a parlarvi del Nido ...

Riprendendo da dove mi ero fermata, voglio approfondire il tema riguardante la programmazione, evidenziando le 3 fasi di questa.


La prima fase della programmazione è quella che avviene all'inizio dell'anno e dura circa un mese e mezzo; è la fase dell'analisi della situazione di partenza.

Questo primo periodo ha come scopo quello di raccogliere più informazioni possibili sul bambino che frequenta il nido, la sua storia, la famiglia, i suoi bisogni ...

La seconda fase della programmazione si basa sulla raccolta dei dati ottenuti attraverso l'osservazione e le informazioni relative al bambino.

Questo è il momento della programmazione didattica vera e propria che si articola nel definire gli obiettivi generali, specifici, strategie ....


Infine, nella terza fase, viene attuata attraverso una mirata preparazione dell'ambiente, in questo modo si può osservare se il bambino raggiunge gli obiettivi prefissati.

Concludo così questo post, in attesa di scrivere il prossimo spero che qualcuno trovi interessante ciò che scrivo e venga a leggere i miei post!!!!!!!!!!!

Ciaoooooooo.....:-)

giovedì 23 aprile 2009

PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA E DIDATTICA

Eccomi dinuovo qui a parlarvi del Nido.
E' molto importante conoscere il tipo di programmazione che gli educatori competenti, di cui ne ho parlato nel primo post, effettuano all'interno del Nido.
Con la programmazione educativa l'educatore prepara un progetto globale, con la programmazione didattica invece l'educatore indica obiettivi finali più specifici che riguardano sopratutto i criteri di apprendimento del bambino.
La programmazione educativa viene preparata all'inizio di ogni anno e tiene conto degli aspetti più generali del Nido, si stabiliscono i criteri generali di lavoro, l'organizzazione degli spazi, il materiale che dovrà essere comprato o rinnovato, gli incontri e gli scambi con i genitori, le attività da svolgere, il comportamento degli educatori...



Partendo dalla programmazione educativa, si passa poi a quella didattica dove si decidono i criteri e gli obiettivi più specifici relativi a ogni singolo bambino.
E' molto importantedare creare nel bambino la possibilità di arrivare alla conoscenza delle cose e alla conquista di certe abilità, attraverso una stimolazione senso-percettiva continua.
Vengono effetuate attività di diverso tipo:
- attività guidate, stimolando il bambino a fare cose precedentemente programmate;
- attività coordinate, promuovendo rapporti di scambio tra bambini e bambini;
- attività libere, che sono momenti in cui i bambini giocano, fanno esperienza.
La verifica, nel senso di di "osservazione controllata", rappresenta il momento finale e conclusivo di ogni programmazione.
La programmazione educativa deve essere rivista durante l'anno: subito dopo gli inserimenti dei bambini, verso febbraio-marzo e poi alla fine di giugno-luglio.

sabato 11 aprile 2009

LA PROFESSIONALITA' DI UN EDUCATORE:

A proposito della gestione del nido, vorrei cominciare a parlarne partendo dalla professionalità dell'educatore, penso infatti che sia utile conoscere il "dietro le quinte" del nido.
E' importante per i genitori e per chi fosse interessato a questo, sapere dove portano i propri figli, come funziona un nido, come viene gestito, quali attività vengono svolte, quali sono le caratteristiche che un educatore deve avere per essere competente.
Vorrei partire proprio da quest'ultimo punto per descrivere la professionalità di un educatore.
Per interagire con i bambini è infatti necessario dotarsi di una formazione professionale di base: è fondamentale la conoscenza delle teorie psico-pedagogiche dell'età evolutiva, la dimestichezza con i vari tipi di attività ludico-educative, diversificate per età, la conoscenza delle strategie organizzative e di progettazione-programmazione educativa e didattica.


Il nido inoltre è anche il luogo dove le famiglie riversano diversi tipi di problemi di carattere sociale e quindi bisogna avere una certa sensibilità in proposito.
La professionalità dell'educatore è sempre in continuo approfondimento e aggiornamento teorico-pratico in parallelo alla vita del nido.L'educatore rappresenta per il bambino una provocazione cognitiva: i comportamenti relazionali che si creano fanno si che il bambino stimoli lo sviluppo cognitivo-affettivo.
Un'altra importante componente è la disponibilità alla collegialità, al lavoro collettivo.
Tra gli educatori infatti, si deve creare una interazione tale da determinare una collaborazione e cooperazione.
Vorrei concludere dicendo che la comunicazione, all'interno dei rapporti intrapersonali che si creano nel nido, trova un'attenzione particolare che sottolinea la professionalità e il continuo aggiornamento per rendere tutto il contesto socio-ambientale del nido veramente qualificato.

venerdì 3 aprile 2009

Benvenuti al mio primo post sul blog!!!:-)

Sono una studentessa di Scienze dell'Educazione e della Formazione, la mia passione sono i bambini e come curricolo di studi ho scelto educatrice nella prima infanzia.
Ho deciso per questo, di parlare della gestione del Nido e penso che questo sia un argomento utile e curioso per chiunque sia interessato a questo settore!!!!!:-)